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Secondary ticketing, Barley Arts esce da Assomusica

Dopo il servizio della trasmissione “Le Iene” sul secondary ticketing (anche ribattezzata dai giornali “bigliettopoli“), Claudio Trotta, patron di Barley Arts Promotion e di 365 Giorni Suonati, avevano promesso azioni serie se non ci fossero stati sviluppi sulla vicenda da parte di Assomusica. Alle parole sono seguiti i fatti: l’agenzia italiana (che segue artisti come Bruce Springsteen, Ac/Dc, The Cure e tanti altri) ha annunciato le sue dimissioni da Assomusica, l’associazione che riunisce i promoter italiani e che fin qui non ha mai preso posizione sulla faccenda.

Le dimissioni di Trotta arrivano attraverso una lettera mandata ad Assomusica e diffusa sul sito e sui canali social dell’agenzia. Eccovi il testo completo:

“Cari Associati, ho assistito, come probabilmente molti di voi, alla trasmissione di ieri sera de Le Iene, che ha mostrato la terza puntata dell’indagine sul tema del Secondary ticketing. Alla luce di quanto nuovamente emerso è palesemente stridente la posizione e l’atteggiamento che la nostra dirigenza ha assunto, e messo in atto nel corso dell’intero anno corrente.
Ho per fortuna assistito alle nette prese di posizione di Clemente Zard e di Ferdinando Salzano, e all’adesione formale di Alex Fabbro alla mia azione legale contro Live Nation per danni di immagine e concorrenza sleale. Grazie a ciò mi sono fortunatamente sentito un po’ meno solo; tuttavia voglio brevemente riassumere quanto successo per non lasciare nulla di incompreso circa la decisione che ho maturato e che qui vi comunico.
Ricordo a tutti voi che ho cominciato a denunciare questo cancro da moltissimi anni; a livello internazionale e nazionale, a livello mediatico e istituzionale, durante incontri pubblici e in occasione di assemblee, direttivi e riunioni associative.
Quanto scritto a proposito della mia presa di posizione è largamente presente sul web, all’interno di documenti ufficiali (pubblicati anche sui miei social network, privati ed aziendali), e all’interno dei report redatti al termine delle riunione di “Assomusica” e di “International Live Music Conference”.
Più in particolare vi riassumo quanto successo quest’anno: nel mese di Gennaio, in occasione di un incontro svoltosi presso l’AGIS di Milano, alla quale hanno partecipato tutti i principali produttori nazionali, ho chiesto di prendere una posizione comune contro tale fenomeno, ottenendo solo adesione informale da parte di Orazio Caratozzolo per conto di F&P Group e da David Zard.
La maggioranza dei partecipanti non si è espressa in merito, e due importanti produttori nazionali hanno dichiarato l’adesione al modello Secondary ticketing; uno dei quali ha poi curiosamente firmato l’appello contro il Secondary Ticketing promosso dalla Siae.
In quell’occasione ho lealmente informato tutti i presenti che non mi sarei fermato e che avrei continuato anche da solo questa battaglia etica, affermando che fare impresa non può e non deve significare per tutti fare speculazione.
Nei mesi seguenti ho chiesto due volte al Consiglio Direttivo dell’associazione di prendere una posizione sul tema, e lo stesso ha deciso di non prendere in tutte e due le occasionialcuna posizione come documentato dai verbali.
Il 4 aprile ho presentato un esposto penale alla Procura della Repubblica di Milano. Ho sollecitato più volte pubblicamente, con email e scritti di varia natura, gli associati, i produttori nazionali, i cantanti ed i gruppi musicali, le associazioni dei consumatori e più in generale l’intera filiera della musica dal vivo, di aderire a questa battaglia.
Fino alla messa in vendita dei Coldplay e al secondo servizio de Le Iene non mi pare che nulla di concreto sia cambiato nell’interesse collettivo, salvo il crescente malumore (e sto usando un eufemismo) dei nostri consumatori.
Il resto è di vostra conoscenza, inclusa la mia lettera aperta a tutti gli associati e ad Assomusica che qui vi allego nuovamente.
Non mi pare che la dirigenza abbia adeguatamente, e nei tempi necessari, preso le distanze, da quanto riassunto sopra, e, come avevo già accennato in precedenza, non riesco a restare un minuto in più in quest’Associazione, che non sento più appartenermi e rappresentarmi adeguatamente.
Con effetto immediato mi dimetto dolorosamente da Associato di un Associazione che ho fieramente contribuito a costituire nel lontano 1996, soprattutto per la propria e collettiva dignità personale che in questo momento sento duramente svilita e colpita.
cordiali saluti,
Claudio Trotta”

Resta da vedere se sarà un atto isolato o il primo di una lunga serie, visto che anche Ferdinando Salzano, a.d. di Friends & Partners, Claudio Maioli, titolare di Riserva Rossa e manager di Ligabue e altri avevano minacciato dimissioni nel caso in cui la questione non fosse stata chiarita al più presto.

In tutto questo sono arrivate le prime perquisizioni da parte della Guardia di Finanza di Milano nelle sedi meneghine di Live Nation Italia e VivoConcerti predisposte dal pm Adriano Scudieri per i reati ipotizzati di sostituzione di persona e truffa informatica: le indagini seguiranno due filoni, il primo che punterà a chiarire chi sono coloro che tramite software e profili falsi aggirano il meccanismo di limitazione della vendita online dei biglietti e il secondo che riguarda la commercializzazione di tali biglietti a prezzi gonfiati su piattaforme secondarie.

 

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