Rivisitare “Le avventure di Sherlock Holmes” 108 anni dopo la pubblicazione non sarà stato facilissimo per Guy Ritchie, però il regista c’è riuscito benissimo. Nel riprendere il personaggio creato da Sir Arthur Conan Doyle e realizzare il film “Sherlock Holmes“, il regista ha dato il meglio di se. Forte dell’esperienza di film di successo come “RocknRolla” e “Snatch – lo strappo”, non vi è stata alcuna delusione, nonostante in alcuni tratti sembra tutto tranne che la trasposizione cinematografica di un classico della letteratura ambientato a fine ‘800.
Nel film si fondono diversi generi, è thriller con esoterismo e magia, è crimine e giallo con il filone poliziesco e la trama investigativa, è azione ed avventura con i combattimenti e le sparatorie, infine è drammatico, con la difficile storia d’amore e la particolare storia d’amicizia. Il personaggio del protagonista, Sherlock Holmes, è allo stesso tempo la fusione di diversi eroi, l’intuito di James Bond unito alla ricerca del mistero di Dylan Dog, gli enigmi da “Mission Impossible” mescolati con il più classico dei sarcasmi, i combattimenti atletici misti alle visioni del genio. Tutto ciò interpretato maestosamente da Robert Downey Jr. che si adatta perfettamente al ruolo. Ottima anche l’interpretazione di Jude Law, che nei panni del fido amico e medico Watson accompagna per tutto il film Sherlock Holmes. A completamento della coppia c’è Rachel McAdams, che interpreta Irene Adler, amica/nemica dell’investigatore nonchè sua gioia e dolore. Il cattivo di turno è Lord Blackwood, interpretato da Mark Strong, il quale tetro al punto giusto darà filo da torcere al nostro eroe seppur prendendo parte attivamente alla scena in poche occasioni. Infine da segnalare la ben ruscita prova di Eddie Marsan nella parte dell’ispettore Lestrade. Ispirato allo Sherlock Holmes riadattato da Lionel Wigram per un fumetto in stile graphic novel dark, con qualche punta di ironia, il film alla cui sceneggiatura hanno partecipato Simon Kinberg, Mike Johnson, Anthony Peckham, oltre che lo stesso Guy Ritchie, riporta alla mente diversi film importanti, “From Hell – La vera storia di Jack lo squartatore“, “V per Vendetta“, con una quasi impercettibile citazione a David Lynch. Nonostante i brevi tempi di lavorazione (circa tre mesi di riprese ed uno tra produzione e post produzione) “Sherlock Holmes” è riuscito benissimo, le scene di lotta spiegate danno l’idea dell’intelligenza del protagonista, i dialoghi tra Sherlock Holmes ed il Dottor Watson fanno ben capire il rapporto tra i due e i piani partecipativi pensati dal protagonista oltre alla cooperazione silenziosa che esiste tra i due. Nel film, una Londra perfettamente ricostruita è esaltata dall’ottima fotografia a tratti fumettosa, curata dal già Premio Oscar Philippe Rousselot, che nei cambi di scena copre in modo indolore i cambi di sequenza. La colonna sonora a cura di Hans Zimmer, anche lui Premio Oscar, accompagna il film senza strafare ma senza mai dare senso di vuoto. In conclusione un film che merita appieno la promozione, che si fa vedere e gustare in circa due ore di cinema piacevole.