Qualche ora fa è stato rilasciato il video Sigur Ros “Varuo”, brano tratto proprio dall’ultima fatica della band islandese. La formazione ha apostrofato l’uscita di questo videoclip come un misterioso esperimento e così sembra essere. Il progetto è però ben più ampio in quanto include l’apporto di ben 12 registi che hanno creato dei piccoli corti proprio per ogni singola canzone del disco, un album a cui noi di MelodicaMente abbiamo dedicato attenzione fin dall’uscita e che abbiamo prontamente recensito sottolineando quanto “Valtari” sembra essere un passaggio, un ritorno sicuramente dalle tinte piacevoli.
Come hanno sottolineato anche gli stessi Sigur Ros, la cosa interessante è che ogni regista non conosce preventivamente il risultato e le idee degli altri dunque ogni video ha un’essenza profondamente diversa come stiamo già apprendendo da questi singoli d’uscita. Affrontiamo il video di “Varuo” che rispecchia totalmente il significato di “Valtari”. Se gli altri videoclip si discostavano molto dalle ambientazioni classiche della formazione, qui si percorre proprio lo stesso tragitto iniziando dalla ripresa della copertina stessa del disco.
Lo sfondo rimane sempre lo stesso e ciò che cambia è il fattore climatico e i diversi momenti della giornata in un disco a tratti surreale che fa immediatamente sentire l’ascoltatore “a casa”, nel territorio dei Sigur Ros. L’apporto visivo di “Varuo” è a cura di Inga Birgisdottir e questo movimento continuo, solitario, silenzioso, dona al paesaggio e all’atmosfera una emozione ancora maggiore.
Il bassista Georg Holm ha spiegato questa scelta come il bisogno di una risposta emotiva che non fosse pre-programmata in quanto ogni singolo ascoltatore deve essere in grado di poter vivere la canzone a modo proprio. I filmati hanno però permesso di dare un pizzico ancor più interessante alla questione, riuscendo a gestire così delle piccole attese all’uscita di ogni singolo o brano presentato tratto proprio da “Valtari”. Ricordiamo, infine, che la band ha recentemente sottolineato che oltre a questo disco fresco di pubblicazione vi è già l’idea verso un successivo lavoro in quanto il materiale non sembra certo mancare. Un album definito dalla stessa band “strano”, uno strano processo e, tutta questa stranezza non potremmo che ammirarla, quando si parla dei Sigur Ros.
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