A poco meno di un mese dalla fine della 63esima edizione del Festival di Sanremo è stato finalmente pubblicato il videoclip di “La prima volta (che sono morto)”, uno dei due brani con cui Simone Cristicchi ha partecipato alla kermesse della canzone italiana. Questa canzone è stata scelta, in concomitanza tra sala stampa e pubblico, nel corso della seconda serata della manifestazione, preferendola nella corsa alla vittoria a “Mi manchi”. Entrambi i pezzi sono contenuti nel disco “Album di famiglia”, distribuito nei negozi e reso disponibile al download negli stores digitali a partire dallo scorso 14 Febbraio. Un videoclip insolito, come insolita è la tematica trattata in questo brano, che continua a riscuotere grandi consensi nella critica e nell’opinione pubblica.
In “La prima volta (che sono morto)” Simone Cristicchi affronta il tema della morte, che talvolta giunge improvvisa, lasciando in sospeso le faccende quotidiane. Solo allora, quando le si perde, ci si può accorgere della loro effettiva importanza, un’importanza che fino a quel momento non era stata valutata come tale.
Non una canzone triste o malinconica, ma, paradossalmente, una vera esaltazione della vita in ogni suo più minuto particolare. A proposito di questo brano, Simone Cristicchi ha dichiarato:
Perché attendere l’ultimo momento per accorgerci che la vita che abbiamo vissuto non è quella che volevamo? Una vita terrena c’è sicuramente… una seconda opportunità chissà…
Gira voce nell’aldilà possa capitare di giocare a briscola con Pertini, passeggiare con Chaplin, trovarsi persino invitati alla “prima” del nuovo film di Pasolini…e che non ci attenda né Paradiso, né Purgatorio, nemmeno l’Inferno… pare più una scuola serale tipo un corso di aggiornamento, dove impari ad amare la vita in ogni singolo momento.
E allora perché perdere altro tempo?
Il video di “La prima volta (che sono morto)” non poteva che seguire la linea dettata dalla tematica e dal testo. Ecco quindi che, nelle immagini pubblicate nel suo canale ufficiale VEVO di Youtube, troviamo il cantautore romano girovagare per un cimitero romano, portando con sé una valigia ed un ombrello, lui vestito di un papillon e di un cilindro. Divertente, poi, il cartello che compare proprio al termine del videoclip, degna conclusione di un brano geniale come questo.
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