Si era partiti con la notizia che, a causa del lockout NBA che sta bloccando la stagione 2011/2012, l’asso dei Los Angeles Lakers Kobe Bryant avrebbe giocato con la Virtus Bologna per tutto il campionato, poi si era passati ad un eventuale accordo per soli 4 mesi di partite, fino a gennaio-febbraio, per un totale di 10-14 partite. Pochi giorni fa invece le voci dicevano che Bryant avrebbe giocato solo una partita di campionato, quella contro la Benetton Treviso, appositamente anticipata in questo mese anzichè giocarla in prossimità del Natale. Le ultime novità invece ora vogliono il cestista americano disputare solo una gara amichevole, sempre contro Treviso, nella metà di questo mese (forse il 12) anche se il tempo stringe e non è esclusa la possibilità che tutto svanisca in una bolla di sapone. E’ proprio il caso di dire che “la montagna ha partorito il topolino!” visto che secondo alcune fonti di autorevoli analisti del basket NBA, Kobe Bryant di venire in Italia per disputare anche solo qualche partita, peraltro dietro un lautissimo e profumatissimo compenso per sole poche apparizioni sul parquet, non ha mai avuto realmente voglia. Magari in tutto ciò sono stati presi per i “fondelli” anche il patron della Virtus Bologna Claudio Sabatini (che comunque le sue mosse le ha fatte veramente), i tifosi delle V-nere, e tutti gli appassionati italiani di basket che speravano che prima o poi l’affare andasse a buon fine (sono stati “sparati” circa 16 milioni di stipendio garantiti ai vari club che si sono interessati alle sue prestazioni sportive, cifra veramente assurda per un club europeo). Per la “Kobe Night” Bryant riceverà un compenso di ben 2,3 milioni di dollari, nelle prossime ore si attende l’ufficialità della chiusura dell’affare. L’operazione Bryant si sta riducendo, perdonateci il termine ma non troviamo altra parola per descrivere meglio la situazione che si è creata, ad una vera e propria pagliacciata, forse messa in atto dai procuratori del giocatore dei Lakers per incrementare il business e le aspettative attorno al numero 24 che da tutto ciò (al momento) non esce molto pulito a livello di immagine, almeno nel nostro Paese. D’altra parte capiamo le motivazioni: i soldi non sono mai abbastanza, anche per chi dalla sua squadra attuale percepisce circa una trentina di milioni di dollari di stipendio: Allora meglio arrotondare questa misera cifra chiedendo “la luna” anche alle squadre interessate al suo ingaggio in questo periodo in cui la Lega americana è ferma. D’altronde chi viene “ferito” alla fine è il tifoso che magari sogna di poter ammirare dal vivo l’idolo di una vita ed invece poi rimane deluso vedendo il giro d’affari che si cela dietro l’operazione e rimane ancora più deluso nel vedere che ciò che porta questi giocatori a scendere in campo non è più la passione per lo sport praticato da una vita ma il tutto si riduce ad una mera questione di denaro. Perchè in definitiva è questo che ormai più conta per un professionista…