Gli Stereophonics si esibiscono all’Alcatraz all’interno di F1 Rocks, evento che segue i gran premi di Formula1 e che prevede un concerto in ogni città in cui si trova il circus. Quindi, Gran Premio di Monza, Stereophonics a Milano.
La parola chiave è evento. Più che a un concerto, sembra di stare a un happy hour.
Secondo un inglese che ascolto mentre fumo una sigaretta, “Is full of beautiful people“. Sarà che io non sono abituato a stare con il beautiful people, comunque è tutto abbastanza sottotono. L’Alcatraz è mezzo vuoto (o mezzo pieno, dipende dai punti di vista), e se ti stacchi dalla folla sembra di guardare la televisione. Gli Stereophonics sul palco ce la mettono tutta, ma l’atmosfera non sembra proprio quella del rock’n’roll a cui siamo abituati, con la gente che canta, balla e si diverte. Se escludi le prime file dove trovi gli appassionati dei tre Gallesi, per il resto ci sono persone che girano annoiate e con la loro (orribile) birra in mano.
Si vede che i troppi omaggi dati in giro da radio, siti e giornali hanno richiamato gente poco interessata al concerto e più alla bella gente. Tanta gente porta in testa un cerchietto con delle corna da diavolo che successivamente scopro dati in giro dallo sponsor della serata, la Marlboro. Hai voglia a dire che la pubblicità delle sigarette è vietata, ci sono delle ragazze che distribuiscono allegramente pacchetti a chiunque. Non male, per un fumatore come me, meno per il ministro della Salute che non credo sarà molto contento. Area VIP piena di gente a cui non frega evidentemente niente del concerto, diciamo che non mi dispiace non essere stato ammesso (ebbene si, ci ho provato ma mi hanno rimbalzato).
Comunque, il concerto. Questi Oasis in miniatura suonano la loro musica abbastanza plasticosa e parecchio patinata, ottima per la pubblicità. Chitarrone, qualche pezzo molto famoso come “Maybe tomorrow” e “Have a nice day“, ma nulla di memorabile. Ascolti una canzone, e appena attacca quella dopo te la sei già dimenticata. Sarà che non c’era l’atmosfera giusta, come avete già capito, ma non è stato uno dei migliori concerti della mia vita. Non che loro non si impegnino, a dire la verità, ma mancava qualcosa. Tutti perfettini, con la loro giacca di pelle d’ordinanza, ma senza quella passione, quel qualcosa in più che ti fa uscire contento e sudato.