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I Subsonica incantano l’Unipol Arena di Bologna. Reportage

A Casalecchio di Reno (in provincia di Bologna) una Unipol Arena gremita accoglie la tappa bolognese del nuovo tour dei Subsonica, tour fortemente voluto dalla band torinese per festeggiare i 15 anni trascorsi dalla pubblicazione del loro primo disco, “Subsonica“. Ero un ragazzino quando 15 anni fa assistetti al loro primo concerto, ed era giusto festeggiare questo anniversario.

Il concerto, che comincia con una ventina di minuti di ritardo (allietati dalla musica di sottofondo di gruppi come Air, Sneaker Pimps e Goldie, proprio come 15 anni fa), parte dalle luci accese del palco che accoglie la band, luci accese perchè come racconterà Samuel “al nostro primo concerto entrammo in scena con le luci accese“.

Il pubblico, composto per la maggior parte da molti 30enni ma anche da molti ragazzini (a dimostrazione della fascia di età ormai variegata a cui si rivolge la band di Samuel e soci) sin da subito si trova immerso nelle note di “Come se“, primo pezzo del disco omonimo del 1995. La band veste anche curiosamente come 15 anni fa e continua la sua carrellata nei pezzi del primo disco, pescando a piene mani da un cilindro sonoro che dal vivo diventa molto più efficace (sentire la versione live di “Cose che non ho” mista alla sigla di Daitarn III) e che mostra ormai la maturità piena dei 5 ragazzi di Torino.

Subsonica

Il concerto prosegue con Samuel che ricorda la tappa bolognese di 15 anni fa al Covo, dove fu suonato per la prima volta il pezzo “Onde quadre“, pezzo che esalta alla grande il pubblico, voglioso di divertirsi e muoversi. Neanche il tempo di rifiatare e vengono chiamati sul palco gli amici dei Doctor&Doctor per i brani “Radioestensioni” e “Giungla nord“, quest’ultima una vera chicca dal vivo. C’è anche il tempo per una cover, la versione di “Per un’ora d’amore” tratta da “Registrazioni Moderne” e cantata allora con Antonella Ruggiero.

Breve pausa e sul palco si ritrovano solo Samuel, Boosta e Max per spiegare le origini del gruppo e dei primi pezzi e per un mini set acustico con “Funkstar” e “Tutti i miei sbagli“, cantata a squarciagola dal pubblico.

Altra pausa in cui si ascoltano i messaggi di auguri dei fans e si riapre il palco in versione “moderna” con una completa immersione nei pezzi più recenti, partendo da “Ratto” (che rende meglio dal vivo che su CD) e spingendo verso i territori cyberpunk di “Aurora sogna” e quelli medicinali-onirici di “Depre“. Il pubblico è costantemente richiamato da Samuel che si muove come animato da una forza misteriosa e rimbalza costantemente da un lato all’altro del palco sfiorando mani e chiamando la folla a tenere il tempo, e così il pubblico continua a sfrenarsi sotto le note di “Liberi tutti“, “Il diluvio” (dove Samuel chiama tutti ad un enorme salto collettivo che fa tremare il palazzetto) e “L’errore“.

Ma siamo sempre al compleanno di “Subsonica” e come 15 anni fa la band esegue la cover del pezzo dei CCCPTu menti” tra lo stupore generale e pochi “vecchietti” che la cantano a memoria. Finito il momento memorabilia, si riparte con “Colpo di Pistola” e con la bellissima “Istrice“, dedicata alla città di Bologna.

Ennesima pausa del concerto e i Subsonica ricompaiono sul palco concedendo un poco di tregua al pubblico con “Il cielo su Torino“: la vacanza però dura poco e subito si riparte con “La Glaciazione“, “Discolabirinto“, “Nuvole rapide“, “Nuova ossessione” e per concludere con la terza cover della serata, “Up patriot to arms” di Franco Battiato. Dopo è il tempo di “Preso blu” e di “Tutti i miei sbagli“, stavolta in versione “elettrica”, e dell’ennesima chiusura del palco.

Dopo alcuni minuti sul palco ricompare Max Casacci per ringraziare il pubblico per il regalo di compleanno e per parlare di due iniziative: la prima si chiama “X15” ed è un libro scritto da 15 autori (tra cui Luciana Littizzetto e Marco Travaglio) che si sono basati su altrettanti testi dei Subsonica, la seconda è il ricordo commosso di Matteo Armellini, il ragazzo morto durante la costruzione del palco per il concerto di Laura Pausini. Max annuncia anche che è stato rapito Boosta da un eroe mascherato che risponde al nome di “Motosega” (che altri non è che Boosta mascherato) e che vuole cantare con la band “Benzina Ogoshi“. Dopo questa gag siamo ormai alla fine e i Subsonica incantano il pubblico con una versione nuova e matura di “Nicotina Groove“, lasciando così il palco.

Mentre ritornavo a casa riflettevo su come il modo di porsi sul palco dei Subsonica fosse cambiato in questi anni, diventando più sciolto e sicuro e di come somigliasse in alcuni passaggi a quello delle nuove band in circolazione, ma dopo ho compreso che non sono i Subsonica ad aver copiato, ma sono gli altri ad aver copiato dai Subsonica e dalla loro carriera quindicennale sui palchi di mezza Europa, con la speranza che la loro musica suoni per almeno altri quindici anni.

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