Un ombrello blu è il protagonista del nuovo corto animato firmato Pixar e diretto da Saschka Unseld, che precederà “Monsters University” nelle sale dal prossimo 21 agosto.
Una storia tenera, un corto che dura pochi minuti ma che ha richiesto tantissime ore di lavoro. Oggi vi mostriamo le foto e una clip da “The Blue Umbrella”, accompagnate da un elenco di curiosità tecniche davvero sbalorditive, trovate la clip e le foto in fondo al post.
È solo una comune serata di rientro dal lavoro quando la pioggia inizia a cadere e la città prende vita al suono dell’acqua che scorre nei tubi, del sibilo dei tendoni e del gorgoglio delle grondaie. E in questo preludio, due ombrelli – di cui uno blu – si innamorano perdutamente.
I fun facts da “The Blue Umbrella“:
- In media, il rendering di ogni singolo frame di The Blue Umbrella ha richiesto 22 ore.
- Inoltre, ogni singolo frame del cortometraggio impegna mediamente 23,4 GB di memoria (ovvero 187,2 milioni di bit di informazioni). Per dare un’idea, il genoma umano contiene circa 3,08 miliardi di coppie di basi che corrispondono a 6,16 miliardi di bit. Questo significa che ogni singolo frame di The Blue Umbrella contiene abbastanza informazioni per creare il codice completo di 30 esseri umani.
- La ripresa più impegnativa da realizzare è stata quella che vede Blue (l’ombrello blu del titolo) privo di sensi nella grondaia e che ha richiesto 112 ore per ogni frame. Se avessero fatto il rendering di questa ripresa su un solo computer ci sarebbero voluti quasi 3 anni.
- Se aveste un computer moderno, impieghereste quasi 27 anni per il rendering di tutto il cortometraggio. In altre parole, se aveste cominciato il rendering nel Febbraio del 1986, quando la Pixar è stata fondata, avreste terminato a Dicembre di quest’anno.
- Se le immagini di Umbrella fossero dei coni gelato, ne avreste 107, abbastanza per farvi venire un bel mal di pancia.
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