Quante interminabili ore passiamo trascorriamo ogni giorno collegati al World Wide Web? Eppure Internet rimane ancora oggi un mondo pieno di insidie. Una di queste e, forse, la più discussa di sempre è il diritto di copyright, che miliardi di internauti sembrerebbero violare scaricando quotidianamente filmati e musica dalla Rete. Anche i produttori hollywodiani sembrano essere decisi a dare battaglia alla pirateria su Internet, se non in nome di qualche astruso principio, quantomeno in nome del proprio portafoglio. Anche il pluripremiato agli Oscar di quest’anno “The Hurt Locker“, non contento (a ragione) del misero successo al botteghino, intende arrotondare le entrate proponendo ai presunti scaricatori del film sul Web un’offerta davvero irrinunciabile: o ci risarcisci o ti denunciamo per vie legali in tribunale. Inviare missive ai pirati del Web per ripagare i detentori del copyright del danno subito? Beh, difendere il proprio lavoro è cosa buona e giusta, ma secondo voi questo bizzarro metodo suona più come un gentile compromesso oppure come un ricatto in piena regola? A ogni modo la storia recente insegna che questi procedimenti non hanno mai portato a un lieto fine. Ci avevano già provato la cantante inglese Lily Allen e il leggendario gruppo rock dei Metallica, portando a casa solo un sacco pieno di critiche. Insomma, ci pensi bene Hollywood: accusare i propri spettatori non è mai edificante. E, poi, qualche centinaio di migliaia di euro (cifre tutto sommato irrisorie per gli standard della fabbrica dei sogni) in cambio di un ritorno d’immagine decisamente negativo non può essere, in fin dei conti, uno scambio desiderabile.