“The Walking Dead” è una delle serie d’oltreoceano che ha riscosso più successo anche qui da noi in Italia. Creata nel 2010 dal regista Frank Darabont, racconta di un mondo nel quale gli zombie hanno ormai numericamente preso il sopravvento sugli umani. Avevamo lasciato i protagonisti Rick (Andrew Lincoln), Lori (Sarah Wayne Callies), Daryl (Norman Reedus), Glenn (Steven Yeun), Maggie (Lauren Cohan), Hershel (Scott Wilson) e il piccolo Carl (Chandler Riggs) alla fine della seconda serie esausti e stremati dopo l’ennesimo attacco zombie che ha portato alla distruzione della fattoria di Hershel, un luogo che per molte puntate ha significato sicurezza ma che, allo stesso tempo, nascondeva un terribile segreto.
La new entry più significativa è rappresentata da Michonne, (Danai Gurira), un personaggio già conosciuto e amato dai fan del fumetto. Michonne, armata di katana e con due zombie mutilati al guinzaglio, dopo aver salvato Andrea (Laurie Holden) nell’ultima puntata della scorsa stagione, dimostra sin da questo primo episodio intitolato “Seed” (in italiano “Casa dolce casa“) di poter diventare uno dei protagonisti più interessanti di “The Walking Dead”.
Trama
Sono passati sette mesi dall’attacco zombie alla fattoria di Hershel e il gruppo cerca ancora faticosamente un alloggio sicuro. Rick, dopo la morte di Shane, è diventato il leader indiscutibile – e non democratico – del gruppo mentre sua moglie Lori è ormai prossima al parto. Il piccolo Carl è cresciuto e gira armato proponendosi, nonostante la giovane età, come una preziosa risorsa. Troviamo conferma delle “nuove” abilità del bambino sin dalla prima scena in cui avverrà un faccia a faccia con un gruppo di “erranti”. Rick e compagni avranno la meglio ma ormai il gruppo è sfinito e affamato. Quando le speranze sembrano affievolirsi compare, però, una prigione all’orizzonte: Il penitenziario diventerà presto la loro casa dolce casa…
Giudizio sulla prima puntata
Una delle caratteristiche delle prime due stagioni di “The Walking Dead” (qui potete trovare le action figures da collezione) è, paradossalmente, una presenza sullo schermo degli zombie decisamente razionata. Una scelta corretta che ha permesso la non assuefazione del pubblico “costretto” ad assistere agli attacchi dei non morti in situazioni spesso di apparente calma. Il canovaccio di questa stagione sembra invece differente e sin dai primi minuti è chiaro che assisteremo a una vera e propria lotta per la sopravvivenza, ancora più accentuata rispetto ai diciannove precedenti episodi. Per quanto riguarda le dinamiche intergruppo, possiamo notare una certa tensione tra Rick e Lori dovuta alla morte di Shane, il migliore amico di Rick e per un lungo periodo compagno di sua moglie. La donna sembra attanagliata dai sensi di colpa (“gli ho messo io in mano il coltello che ha ucciso Shane“) mentre il marito si sta lentamente sempre più allontanando nonostante la nascita di loro figlio sia ormai alle porte. Glenn e Maggie sembrano invece affiatati e Daryl il solitario si avvicina “pericolosamente” a Carol. T-Dog è ancora la solita anima estranea del gruppo e il suo personaggio ci piace sempre meno, nonostante mostri segnali di “risveglio”.
Il finale movimentato e un astuto Cliffhanger, con uno dei protagonisti in fin di vita, ci convince lasciandoci la sensazione che sì, sarà questa la stagione della definitiva consacrazione per questa serie. I dati di ascolto della prima puntata (negli Stati Uniti oltre dieci milioni di telespettatori hanno seguito le avventure di Rick e compagni) sono rassicuranti nonostante qualcuno avesse espresso più di un dubbio per la scomparsa di Shane, il personaggio interpretato da Jon Bernthal. Possiamo dire che si è trattato di un falso allarme e, attenzione, presto rivedremo anche Merle, il fratello di Daryl protagonista della prima stagione. Il suo ritorno è atteso da tutti i fan.
Voto prima puntata
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