Al Milan i colpi di scena non finiscono mai. Un po’ come i film di Tarantino o Spielberg. Fino a ieri mattina Thiago Silva sembrava a un metro dal Psg, una misura che nel calcio equivale ai decimi di secondo della Formula. Leonardo e Thiago erano lì, pronti a stringersi la mano. Bastava un tanto così, ma anche stavolta a Parigi sono rimasti con un pugno di mosche. Destino vuole che quando Galliani tratti con gli sceicchi qualcosa debba sempre andare alla rovescia. A gennaio un altro rossonero, anche lui carioca, era stato ad un passo dal vestire la maglia del Paris Saint Germain. Sappiamo bene come andò a finire. Pato a Milanello, Tevez a Manchester, strade tanto diverse quanto lontane. Stessi sceicchi di allora, stesso finale. Il nulla cosmico.
ANDATA E RITORNO – Poco più di 48 ore fa Galliani partiva per quel di Parigi. Un viaggio in Oltralpe con destinazione Parco dei Principi, la nuova casa dell’ex Leonardo, ora mano armata dello sceicco Nasser-Al-Khelaifi. Lui, il brasiliano, ci mette la faccia, l’altro, padre e padrone, i soldi. A gennaio l’ad milanista lo gabbò senza troppi complimenti, con l’affare Pato andato a farsi benedire in un ufficio di Manchester. Martedì grandi abbracci tra i due, sorrisi a 30 denti in macchina, cena in ristorante tra bonus e cavilli burocratici da sistemare. Thiago Silva alla finestra, da Rio, con un contratto in mano più che duplicato rispetto a quello a strisce rossonere. Pezzo di carta destinato a rimanere soltanto virtuale, nei sogni del difensore brasiliano. Thiago resta lì, alla finestra, Leonardo là, a Parigi, Galliani qui, a Milano. Andata e ritorno, come se niente fosse successo.
PATER – E miracolo fu. Nel pomeriggio di ieri Milan Channel si era trasformato in un tempio buddhista, o qualcosa di simile, dove i tifosi pellegrini si sono radunati per chiedere ciò che da tanti è già stato definito come il nuovo miracolo, profano si intende. Silvio Berlusconi è apparso come in sogno ai milioni di pellegrini, ha ascoltato e provveduto, come nelle migliori parabole. Thiago Silva resterà, l’ha confermato anche Adriano Galliani di ritorno da Parigi. Le preghiere funzionano, non sempre, ma funzionano. Però esistono anche le pecorelle nere, quelle che camminano fuori dal gruppo, metafora degli uomini di poca fede. Uno di loro potrebbe anche porsi qualche domanda: perché dopo averlo praticamente venduto se lo ripigliano? E’ stata solo fiction o c’era qualcosa di vero? E’ una mossa solamente di facciata, per tenere calmi i tifosi, per poi completare l’operazione ad agosto? Amen.