E’ nell’occhio del ciclone fiscale Tiziano Ferro che da oggi è imputato nel processo che lo vede accusato d’evasione fiscale per circa per circa tre milioni di euro. Anche se il procedimento è stato rimandato di circa sei mesi causa trasferimento del giuidice monocratico a cui era stato assegnato, il cantautore è comunque in cima alla lista tra i grandi evasori. Ferro è accusato di aver violato l’articolo 5 del decreto legislativo numero 74 del 2000, ovvero di aver evaso le tasse nel periodo in cui risultava residente in Gran Bretagna, esattamente tra il 2006 e il 2008. Gli accertamenti sono partiti proprio dall’agenzia dell’entrate della città del cantautore, Latina, che dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie ha inviato un dettagliato dossier alla Procura della Repubblica per una valutazione sulle implicazioni penali. Alla fine degli accertamenti delle varie procure si è dedotto che Ferro avevo eluso il fisco per circa tre milioni d’euro, da li l’avvio alla procedura di rito.
Secondo i magistrati competenti del caso il cantante avrebbe eluso le tasse trasferendo la sua residenza all’estero ma non avendo trascorso il tempo necessario fuori dal territorio italiano non ha reso tale trasferimento effettivo. In sostanza si sarebbe trattato di una sorta di escamotage per evadere le tasse italiane. Una tesi che dovrà essere adeguatamente dimostrata davanti al giudice che si occuperà del processo. Tiziano Ferro, difeso dal prestigioso studio legale di Giulia Bongiorno, ha sempre sostenuto d’aver trascorso molto tempo fuori dall’Italia per ragioni professionali, in effetti molti dei suoi concerti si sono svolti all’estero.
Ferro ha anche impugnato più volte le cartelle esattoriali davanti alla commissione tributaria provinciale, senza alcun esito positivo; inoltre gli è stata anche negata la possibilità d’avvalersi dello scudo fiscale. Al popolare cantante non resta che far valere le sue ragioni in tribunale dimostrando con i fatti di non aver intenzionalmente frodato il fisco, e d’aver sempre pagato quanto era dovuto.