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Tonfo di ascolti di Sanremo? Colpa del Milan e Fazio perde le staffe

In conferenza stampa, dopo il calo di ascolti registrato dal Festival,  Giancarlo Leone, Fabio Fazio e nel complesso tutta la squadra di Sanremo 2014 non hanno potuto far altro che analizzare i dati diffusi in mattinata  e che non hanno premiato la seconda serata della kermesse che pur ha portato sul palco dell’Ariston ospiti del calibro di Rufus Wainwright, Franca Valeri e Claudio Baglioni. Il direttore di Rai 1, riportando le percentuali d’ascolto, ha dovuto prendere atto di un calo pari a 12 punti percentuali rispetto alla serata inaugurale, molti di più rispetto a quelli persi nella stessa serata lo scorso anno.

E se un colpevole è da trovare, secondo Leone va ricercato nella migliore offerta degli altri canali generalisti (capaci di attirare più spettatori rispetto allo scorso anno sottraendoli alla kermesse): Canale 5 che trasmetteva ieri la partita di Champions League Milan – Atletico Madrid, ha fatto registrare ottimi ascolti ( 18.22% di share; lo scorso anno per una partita che non impegnava squadre italiane aveva ottenuto il 10%) portando via al Festival una buona fetta di pubblico ( a conferma di questa tesi, la curva degli ascolti di Sanremo è tornata a salire in corrispondenza della fine del match) e Rai 2 che ha trasmesso un film che ha portato a casa il 5%  di share ( nella stessa serata, lo scorso anno il secondo canale Rai aveva ottenuto il 2%).

Insomma in buona sostanza quest’anno il contesto televisivo, seguendo le analisi fatte in conferenza stampa, sarebbe stato “sfavorevole” al Festival: “i freddi dati matematici mostrano che la curva degli ascolti tornava a salire in concomitanza con la conclusione del match di Champions League” – ha detto Fabio Fazio che ha in ogni caso ha rivendicato le scelte fatte nella costruzione di questo Festival sostenendo che le prime due serate hanno offerto momenti importanti, dall’esibizione di Cat Stevens, a quella di Baglioni, fino a Franca Valeri e Rufus Wainwright.

Fermo sulle scelte fatte, anche di fronte a chi contesta la svolta amarcord del Festival e un cast di ospiti a volte piuttosto avanti con l’età, Fabio Fazio perde le staffe quando in conferenza viene fuori la parola “buonista”: “Non sono più disponibile a sentire la parola “buonista”. Mi ha rotto le palle. Bisogna smetterla di scambiare la buona educazione come buonismo. Viviamo in un Paese costruito sulla rabbia” – ha risposto seccamente il conduttore.

Yusuf Cat Stevens live@Sanremo 2014
Yusuf Cat Stevens live@Sanremo 2014

Riguardo alla gara e al rapporto tra voti ottenuti attraverso il televoto e quelli espressi dalla Giuria della Sala Stampa, i dati offerti da Nando Pagnoncelli in conferenza, hanno mostrato un quadro simile a quello configuratosi nel corso della serata inaugurale. In 5 casi su 7, il voto del pubblico e della sala stampa hanno coinciso: le uniche eccezioni sono state  Giuliano Palma del quale ha prevalso “Così lontano” grazie al televoto e Renzo Rubino che è entrato nella competizione con “Ora” grazie al giudizio della sala stampa che l’ha preferita a “Per sempre e poi basta” seppure con un vantaggio risicato. Per i giovani ha prevalso invece il voto della sala stampa: i voti venuti fuori dai giornalisti hanno prodotto una classifica che vedeva al primo posto Zibba, seguito da Diodato, Filippo Graziano e Bianca. Mentre la classifica scaturita dal televoto premiava nell’ordine Diodato, Filippo Graziani, Zibba, Bianca: la media dei voti ottenuti attraverso le due modalità ha determinato l’ordine finale e l’eliminazione di Filippo Graziani e Bianca.

 

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Spirito pratico e razionale, ama la musica in tutte le sue forme come strada per lasciarsi andare alle emozioni. Condivisione e lavoro di squadra sono le sue parole d'ordine; Lenny Kravitz e Francesco De Gregori il suo debole.
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