Il cast
Un cast di livello e una alternanza continua tra commedia e azione, è questa la ricetta vincente di “Tower Heist – Colpo ad alto livello”, film diretto da Brett Ratner (“X-Men: Conflitto finale”, “Red Dragon”) e interpretato da Ben Stiller (Zoolander, Tropic Thunder e la “trilogia” di “Ti presento i miei“), Eddie Murphy (“Beverly Hills Cop”, “Una poltrona per due”), Casey Affleck (la trilogia “Ocean’s Eleven”), Téa Leoni (“Dick and Jane – Operazione furto”) e Matthew Broderick (“The Producers – Una gaia commedia neonazista”). La pellicola è prodotta da Brian Grazer (“A Beautiful Mind”, “American Gangster”) Kim Roth (“Inside Man”) e lo stesso Eddie Murphy.
Il film
Josh Kovacs (Ben Stiller) è il manager del The Tower, un lussuoso condominio di New York (con appartamenti acquistabili alla modica cifra di cinque milioni di dollari) in cui, in un attico all’ultimo piano, risiede Arthur Shaw (Alan Alda) un magnate di Wall Street agli arresti domiciliari per una frode verso i suoi investitori. Non solo ricchi uomini d’affari tra le vittime di Shaw, ma anche lo staff del The Tower, al gran completo, con Kovacs in testa che durante una passata assemblea decise di affidare il controllo pensioni dei dipendenti della torre al cinico uomo di Wall Street. Ben presto capiremo che Arthur Shaw non pagherà mai per la truffa, avendo alcune conoscenze tra i giudici, mentre Kovacs e compagni sono destinati a non rivedere più i loro soldi. Cosa fare? Qui entra in scena Slide (Eddie Murphy) un ladruncolo appena uscito di galera che viene coinvolto nello sballato piano ideato da Josh: rubare i 20 milioni di dollari che Shaw tiene ben nascosti nel suo attico, controllato a vista da una squadra dell’FBI capeggiata dall’agente Claire Denham (una Téa Leoni in grandissima forma). Si uniranno al “colpo” il concierge Charlie (Casey Affleck), un ex manager di Wall Street caduto in disgrazia, Mr. Fitzhugh (Matthew Broderick), il fattorino Dev’Reaux (Michael Peña) e la cameriera Odessa (Gabourey Sibide).
Giudizio sul film
Uno squalo di Wall Street, uomini truffati, vendetta. Sembra quasi una equazione dalla facile soluzione nonché, all’apparenza, una idea poco originale. Eppure il film, lasciando sullo sfondo tematiche sociale ed economiche più serie, riesce comunque a dire la sua con un pizzico di “Ocean’s Eleven” e una spruzzata di “Mission Impossible”. Ci riesce perché le brillanti scene d’azione, sono condite dalla inarrestabile comicità di un cast davvero ben assortito: oltre alle “stelle” Eddie Murphy e Ben Stiller (il dialogo tra i due dopo l’uscita di prigione di Murphy vale il prezzo del biglietto), brillano i comprimari come Casey Affleck che grazie alla flemmatica voce conferisce al suo personaggio una vena comica fuori dal comune, o Matthew Broderick, qui in un gradito ritorno sul grande schermo. L’apporto della Sibide e di Peña, infine, completa il tutto come la più classica delle ciliegine dando l’impressione che tutti siano funzionali alla riuscita della pellicola. Con i tempi giusti, senza mai scadere nel volgare (e scusateci, ma quando parliamo di comicità Made in Usa, non è scontato). Ma Tower Heist non è un film comico, o meglio, non è solo risate e facili incassi. Ha una storia che si incastra alla perfezione, c’è azione (e tanta) e una straordinaria scenografia che rende giustizia alla grande mela e al suo “lussuoso” grattacielo. Il ruolo più difficile è probabilmente quello di Shaw che interpreta un cinico magnate di Wall Street. L’attore ne esce vincitore poiché non attinge al passato, non scimmiotta Gordon Gekko, risultando alla fine come un credibilissimo e cinico uomo d’affari. Preziosa anche Téa Leoni, brillante agente Fbi dal cuore tenero ma ligia al dovere. Difficile trovare la nota stonata: Brett Tarner ha davvero confezionato una “Heist” ad alto livello da vedere, se possibile, in lingua originale. Con il doppiaggio si perderà inevitabilmente lo straordinario tono di Casey Affleck o la divertente e frenetica parlata di Eddie Murphy che non delude al pari di Matthew Broderick. Entrambi dimostrano di meritare maggiore attenzione da parte delle major hollywoodiane.
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