Rolando Ravello (qui nella doppia veste di attore e regista) è il protagonista della attualissima commedia “Tutti contro tutti”, figlia di un disagio sociale che non può non colpire per la sua correlazione con la realtà attuale.
Nel cast del film, oltre allo stesso Ravello, troviamo Kasia Smutniak (protagonista di “Buongiorno Presidente” a fianco di Claudio Bisio), Marco Giallini (attualmente al cinema anche con “Buongiorno Papà”), Stefano Altieri, Raffaele Iorio, Antonio Gerardi, Luca Lombardi e Paolo Sassanelli. La pellicola ruota intorno alle vicende di due famiglie – disperate – a confronto mentre intorno a loro si muovono i personaggi di un pittoresco e multietnico condominio popolare.
Trama
Agostino è un muratore che vive nella periferia romana insieme alla moglie i figli e un anziano nonno. Un giorno, di ritorno dalla comunione dell’amato figlio, trova il suo appartamento occupato da una famiglia meridionale, i Rizzuti. Deciso a farsi giustizia si recherà presso una stazione di Polizia dove verrà a conoscenza della vera natura del locatore che oltre a prendere l’affitto in nero non è realmente il proprietario dell’immobile. Convinto della impossibilità di adire a via legali, Agostino si decide ad occupare il pianerottolo di casa costruendo ingegnosamente (e sfruttando le propie abilità lavorative e l’aiuto dell’amico e cognato Sergio) un bagno abusivo all’interno del condominio. Ben presto dovrà fare i conti con gli altri inquilini e con la famiglia Rizzuti che non appare intenzionata a lasciare la casa.
Giudizio
“Tutti contro tutti” è un titolo decisamente azzeccato che ben si addice con la situazione descritta nel film che, pur volendo puntare su una comicità naturale (a volte anche volgare, vedi il vecchio padre del protagonista), riesce a catalizzare nella sua messa in scena alcuni dei mali della nostra società come il razzismo, il menefreghismo che si cela sotto le spoglie dello spettatore apatico, la difficolta di integrazione e il cinismo. Allo stesso tempo il tutti contro tutti si trasforma in uno per tutti tutti per uno nella sua accezione più lontana di svizzera memoria. Perché il nostro protagonista è, in fondo, un eroe moderno e metropolitano, uno capace di ergersi a paladino degli altri nonostante una kafkiana vicenda personale lo attanagli. Proprio il “buon esempio” di Agostino, (interpretato da un ottimo Rolando Ravello) amorevole padre di famiglia, è il messaggio più onesto del film che “osa” una critica neanche molto velata alla religione rischiando però di ingrabugliare il tutto in un frenetico – e sinceramente inaspettato – finale.
“Tutti contro tutti” si presenta, quindi, come una pellicola gradevole ma con molte riserve. Sembra che il desiderio di voler a tutti i costi regalare uno spaccato del nostro stivale abbia portato lo stesso regista e gli autori a voler trattare più temi insieme perdendo però di lucidità e tralasciando un canovaccio tipico da commedia per abbozzare quello da film di “denuncia” con un risultato finale ibrido, seppur interessante, per quello che possiamo definire un progetto “ambizioso” nascosto dietro una maschera comica.
Da segnalare, ancora una volta, la performance dell’istrionico Giallini già apprezzato protagonista di Buongiorno Papà.
[starreview tpl=16]