“Un giorno la notte” è un documentario diretto da Michele Aiello e Michele Cattani, con l’autonarrazione visiva di Sainey Fatty. Il film è prodotto da ZALAB Film, con il contributo di Regione Veneto – Por Fesr Veneto 2014-2020, il sostegno della Regione Emilia Romagna e in collaborazione con Arca di Noè Cooperativa Sociale e Sai – Sistema di Accoglienza e Integrazione. Il film è disponibile da oggi, 28 aprile, in doppia versione: con e senza audiodescrizione. È possibile trovarlo in streaming a noleggio sia su miocinema.com che su partecipa.zalab.org.
“Un giorno la notte” è disponibile anche in streaming on demand su Vimeo a 4.90€. La storia del documentario è quella di Sainey, ventenne gambiano che deve fare i conti con la cecità a cui sta andando incontro a causa di un male irreversibile e che decide di reagire. Sainey decide, così, di raccontare la sua storia per mostrare che anche di fronte a difficoltà così grandi è possibile reagire positivamente.
Un giorno la notte, la sinossi
Sainey è un ventenne gambiano che conosce già una dura realtà sul suo destino: a causa di un male irreversibile diventerà totalmente cieco. Sainey conosce da sempre il problema e l’ha sempre associato al buio e, in particolare, alla notte, il momento della giornata che non ha mai potuto vedere. Da un po’ di tempo, Sainey ha preso in mano una videocamera e ha cominciato a raccontare la sua storia personale. Ricorda perfettamente quando, a tre anni, sua mamma ha scoperto con sgomento che lui aveva la stessa malattia del fratello, di un anno più grande. Solo dopo aver attraversato il Sahara e il Mediterraneo con l’obiettivo di trovare una cura, ha scoperto che la malattia si chiama Retinite Pigmentosa e che purtroppo è degenerativa e incurabile. Da quella visita medica è iniziato il periodo più buio della sua vita, in cui è caduto in depressione.
Oggi Sainey vive a Bologna e ha cominciato un percorso per accettare la malattia. Il suo nuovo obiettivo è imparare più cose possibili per prepararsi al futuro, ma entrare nella comunità dei ciechi non è semplice e i momenti di sconforto sono dietro l’angolo. Per fortuna, Sainey incontra generosi compagni di viaggio, disponibili a sostenerlo e stimolarlo in questa sfida. Sono amici ipovedenti e non vedenti che hanno maturato una grande consapevolezza della loro condizione e che sono disposti ad aiutarlo con delicatezza. Sainey li frequenta quando gioca con la sua squadra di baseball per ciechi e durante le lezioni per diventare centralinista all’Istituto dei ciechi F. Cavazza. In particolare, Sainey stringe amicizia con un sessantenne cieco, Pasquale, capitano della squadra di baseball. Pasquale si prende di cura di lui come un padre. Gli mostra come muoversi nello spazio ascoltando i suoni intorno a lui, gli parla d’amore e delle paure più grandi, e vive insieme a lui gioie e dolori sul campo sportivo. Pian piano ci si affeziona a questo giovane ragazzo, la cui lotta per l’adattamento a una nuova vita è fatta di piccoli passi e silenziose vittorie.