Vanna Marchi, la ex teleimbonitrice che era stata condannata ad oltre sette anni di carcere e già in regime di semilibertà, da oggi è ritornata libera.
La Marchi, 69 anni, infatti tutte le mattine esce dal carcere di Bollate, per rientrarvi la sera intorno alle dieci, dopo aver prestato servizio nel bar-ristorante del fidanzato della figlia, “La Malmaison” in via Napo Torriani a Milano, in prossimità della stazione centrale.
La Corte d’appello di Milano, nel 2009, aveva condannato la maga delle televendite, sua figlia Stefania Nobile, il suo ex convivente Francesco Campana e il ‘mago’ Mario Pacheco Do Nascimiento (ancora oggi latitante in Brasile) per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, che riguardava 111 persone raggirate dalla suddetta combriccola.
Oggi il giudice del Tribunale di Sorveglianza di Milano Roberta Cossia, ha accolto la richiesta del difensore della Marchi, l’avvocato Liborio Cataliotti, e le ha concesso la sospensione della pena in attesa chela stessa venga affidata in prova ai servizi sociali.
L’avvocato Liborio Cataliotti spiega:
Nonostante non ci sia ancora la proposta di un programma per la richiesta dell’affidamento in prova è stata accolta la nostra istanza con cui chiedevamo la libertà in quanto la mia cliente deve accudire la figlia Stefania che tra pochi giorni dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico all’anca.
Vanna Marchi avvolta nel suo montone, dopo una piccola reticenza, si fa intervistare nel bar dove lavora con suo genero:
Finalmente potrò stare con mia figlia Stefania e accudirla. Domani rientra in ospedale e avrà bisogno di me. Sono contenta perchè potrò occuparmi di lei.
Proprio in un periodo dove tutti parlano male della giustizia e quindi dei giudici, soprattutto i politici, la Marchi in controtendenza dice:
Ringrazio il mio avvocato e il giudice che ha capito e che ringrazio finchè vivrò… Il mio è stato un giudice donna, con una sensibilità impagabile e brava. Ed è per questo che da oggi sono libera per stare con mia figlia. I politici contro i giudici? Sono affari loro, non miei.
A proposito della vita in carcere ha confidato:
E’ stata dura. È stata un’esperienza che non dimentico e che non voglio dimenticare. Forse un giorno racconterò.
Foto: LaStampa