Il mondo del calcio ha perso, in questi giorni, due grandi uomini oltre che due grandi allenatori, Vilanova e Boskov. Prima Tito Vilanova, scomparso a soli 45 anni per un cancro alla ghiandola parotide, poi Vujadin Boskov, scomparso all’età di 82 anni (ne avrebbe compiuti 83 il prossimo 16 Maggio). Due storie, due vite e due percorsi diversi quelli di Vilanova e Boskov ma accomunati dalla passione per il calcio e dalla grande professionalità e dedizione verso la panchina e per ciò che rappresenta. Entrambi, però, hanno rappresentato due modelli per i propri giocatori, che li ricordano con grande affetto e stima anche nei giorni del dolore. Tito Vilanova è scomparso dopo un calvario vissuto con dignità e riserbo nonostante il male lo stesse logorando costringendolo ad allontanarsi dalla sua “creatura”, l’amato Barcellona del cui gioco spettacolare è stato l’inventore, insieme a Pep Guardiola, oltre che artefice degli strepitosi successi degli ultimi anni con Pep Guardiola in panchina. Dopo l’addio di Guardiola, Vilanova ha continuato finchè ha potuto la scia di successi e di dominio assoluto, conquistando la Liga dello scorso anno con cento punti, al primo tentativo: un tecnico competente, cervello della tattica che ha incantato il mondo intero, stratega fantasioso e coraggioso. Ma non solo: è stato educatore ed esempio per gli allora giovani della cantera blaugrana divenuti, poi, campioni stellari. Messi, Fabregas, Piqué (e tanti altri) devono a lui parte dei propri successi personali ed è per questo che, in questi giorni di dolore e commiato, gli hanno reso omaggio insieme all’intera società blaugrana e il popolo del Barcellona ricorderà per sempre le immagini del suo ultimo saluto al Camp Nou, avvenuto solo due mesi fa dalla tribuna dello stadio.
Vujadin Boskov, invece, rimarrà nell’immaginario di tutti gli amanti del calcio come uno dei personaggi più istrionici ma anche come il tecnico vincente della Sampdoria delle meraviglie dei primi anni Novanta: scudetto nel 1991, Coppa delle Coppe 1989/1990, due Coppe Italia e Supercoppa Italiana, padre calcistico della coppia gol Vialli-Mancini, maestro di vita e saggio. A lui si devono alcune delle “perle” che rimarranno indelebilmente nella storia del calcio: “Rigore è quando arbitro fischia“, “Grandi squadre fanno grandi giocatori, grandi giocatori fanno spettacolo e migliore calcio” e “Dopo pioggia viene il sole”, solo per citare le “massime” più note di un uomo pragmatico e concreto, tipicamente slavo in questo, ma che non rinunciava mai a sdrammatizzare, non prendendosi troppo sul serio e cercando la battuta ironica per dribblare le domande scomode dei giornalisti.
Due tecnici che ci lasciano Vilanova e Boskov, due uomini che resteranno nella storia del calcio per ciò che hanno rappresentato e, per questo, il ricordo di Vilanova e Boskov resterà vivo a lungo nella memoria di tutti gli appassionati.